mercoledì 15 novembre 2006

Il grave turbamento del sottoscritto quando si accorse che per lei, era stato solo ... Jean-Louis Trintignant



Non cercava mica soldi, lei. Quelli li avrebbe potuti trovare facilmente. Cercava il riparo, diceva, all'ombra di un uomo sicuro."Sei sicura di quel che fai?" le dissi.Si strinse il labbro inferiore fra i denti, guardò in basso, alzò le spalle e poi disse: "mah, non so".Aveva l'aria annoiata. "Forse è paura?" disse lei stringendomi la mano. "Non ho mai amato così" fece una breve pausa, guardò il cielo e si mise a ridere :"Forse non ho mai amato""Forse nessuno ha mai amato" dissi io. "E' un concetto così vago e soggettivo"Lei mi guardò, come se avesse deciso qualcosa e ora sapeva dove andare. Mi prese la mano e si mi mise a sedere sulle mie gambe.Indubbiamente non era la meglio, ma non era nemmeno la peggio. Nessuna sorpresa. Esattamente quello che mi aspettavo. Il che, era confortevole, come se, per la prima volta nella mia vita, mi trovavo al posto giusto al momento giusto.Inafferrabile, indecifrabile, ininfluente; troppe in- per una ragazza che assomigliava a Eva Kant. Eppure stavo li; e mi ero anch'io appropriato di qualche in- di troppo: inoccupato, inconsistente, inclemente.Odiavo quel senso di nullità che questa persona esercitava su di me, su lei stessa e sulla nostra storia. Come se tutto fosse inutile, ma come se, proprio a causa di questa inutilità, tutto fosse diventato indispensabile per farci capire che nulla è importante.Così per gioco molte volte la lasciai. Per vedere la sua reazione. Per capire se in fondo, un senso di smarrimento potesse convivere nel nulla. Oggi non so se fosse smarrimento, ma di sicuro qualcosa respirava nel nulla. Poi un giorno mi afferrò le mani, ed evitando di guardarmi negli occhi, cominciò a farmi girare, mi disse: "Facciamo quel gioco che fai tu, ma questa volta lo farò io, e questa volta farà un pò male." Io caddi a terra, e lei se ne andò.
La sua partenza fu illacrimata, ma il sentimento di non aver lasciato nessuna traccia fu insopportabile. Era così che il mio nome veniva cancellato, con un colpo di spugna, da quella lavagna nera e impolverata, e tutto ad un tratto capii che per lei io ero solo...
Jean-Louis Trintignant.

4 commenti:

Né arte né parte ha detto...

complimenti per lo stile...impeccabile!!

neo_scapigliato ha detto...

Infinitamente buono....
GRAZIE!

mugnolo ha detto...

bel blog!

neo_scapigliato ha detto...

Grazie Mugnolo ! Mi è piaciuto molto anche il tuo blog ... quindi lo linko