mercoledì 9 maggio 2007

Funzionale ripiego causato da un’inutilizzabile ambizione

Amata e persa.
Diceva di non poter andare avanti così
che l’emozione era troppo forte.
Ma non per me
che insensato come sempre pensavo di poter trovare di meglio.
Oh oh ohhhhh.
Me lo dovrei scrivere da qualche parte,
che supplicare in ginocchio
qualche volta per un ingenuo che si stima più del giusto
avrebbe pure il suo tornaconto.
Così ho fatto l’abbonamento all’autobus.
Perché l’impazienza di essere toccato
certe volte è troppo forte.

domenica 6 maggio 2007

De la vie horrible (Non so a quanto possa servire...ma questo post lo dedico a te)

Ho ricevuto una chiamata che mi ha lasciato del tutto allibito. Un livello insopportabile di tristezza misto a rabbia ed un bisogno assoluto di risposte mi ha spinto a scrivere questo post. Comincerò dal principio…

Avevo circa otto anni quando fui invitato a trascorrere una giornata sulle montagne del Vermont. Ben ed io ci presentammo puntuali con i nostri cestini per il pranzo. Era una di quelle giornate primaverili che preavvisava il ritorno dell’estate, una di quelle giornate dove non vedi l’ora che le madri si allontanino per toglierti il pullover e correre follemente a “maniche corte”…finalmente libero. Mia madre mi aveva vestito con una camicia azzurra ed un maglione che venne immediatamente dimenticato sotto qualche sedile del pullman. Ben aveva i pantaloncini corti, le ginocchia incrostate e la felpa fatta di cioccolata. Poi c’era questa bambina…

Aveva i capelli color castano chiaro, le trecce arrotolate, un vestitino bianco perfettamente inamidato con su ricamate delle gerbere ed un cardigan rosso. La bambina sembrava timida, ma non tanto da sembrare impaurita…solo timida. Timida e sommamente educata. Se ne stava sì in disparte, ma con un modo di fare… come se stare lì a guardare noi che ci divertivamo fosse già abbastanza per farla gioire. Io … che non lascio in pace manco i santi, fremevo a vederla lì da sola a raccogliere margherite; doveva pure lei venire a correre follemente con noi. Così le dissi…in un certo senso le ordinai di seguirci ad andare a vedere le mucche. Esitò un po’ ma alla fine venne pure lei a guardare mucche. ‘Ste mucche però stavano lì e non facevano un granchè per intrattenerci, così si pensò bene di saltare sulla staccionata a fare gli acrobati. Messi in fila, uno accanto all'altro, camminavamo sul bordo come i funamboli…la bambina era l’ultima. Fino a quando si sentì un tonfo e ci rendemmo conto che la bambina era caduta proprio al centro di una grande montagna di escrementi…forse lì destinata a diventare fertilizzante. Quando fu tirata fuori, il suo vestitino era sporco incrostato, la faccia, le mani e le gambe completamente ricoperti di questa melma che emanava un odore nauseabondo. La povera bambina dovette rimanere così tutto il giorno.
La cosa che mi sorprese fu che accettò la malasorte con una tranquillità ed un comportamento stoico che mi erano del tutto sconosciuti a quei tempi. La bambina non pianse, non si agitò, non fece chiamare nessuno, non disse nemmeno una parola. Cercò con le sue manine di spolverare un po’ il vestitino e poi si andò a sedere.
Io…senza il minimo indugio, quel giorno, decisi che cadere nello sterco era la cosa più brutta che potesse succedere ad un essere umano. E per molti anni a venire, quel episodio rimase nella mia memoria come esempio delle gravissime disgrazie che potrebbero succedere quando si va in campagna… ed in qualche modo mi sentii pure colpevole per averla invitata e per aver facilitato così l’avvenimento di tale orrore.

Poi, giorni fa, come ho già detto, ricevetti la telefonata di Ben (che oggi grazie a Dio non ha più le ginocchia incrostate né la felpa fatta di cioccolata…almeno spero) che mi disse di aver letto sui giornali la notizia del ritrovo del corpo di una ragazza, letteralmente massacrata da un vicino schizofrenico…così…apparentemente senza alcun motivo. Questa ragazza …era la bambina.

Allora…cerco di calmarmi. Si dice…Qualsiasi cosa succede per un motivo, no?
O.K. dopo quella telefonata, la mia scaletta degli orrori è stata traumaticamente e violentemente risistemata…cioè, tutti voi sicuramente concorderete col dire che cadere dentro una montagna di feci non è più la disgrazia più grande che potrebbe succedere ad un essere umano…che l’essere ammazzato barbaramente è decisamente molto peggio. Ma dubito che questo evento sia accaduto apposta cossichè io potessi riordinare la mia graduatoria personale di raccapricci vari.
Quindi mi chiedo … o meglio Ti chiedo…Dio, se sapevi che doveva andare a finire così …non potevi almeno lasciarle quel giorno per divertirsi ed essere felice con quel suo bel vestitino ricamato a fare la funambola? No? Perché?

Esigo una risposta!