
Non cercava mica soldi, lei. Quelli li avrebbe potuti trovare facilmente. Cercava il riparo, diceva, all'ombra di un uomo sicuro."Sei sicura di quel che fai?" le dissi.Si strinse il labbro inferiore fra i denti, guardò in basso, alzò le spalle e poi disse: "mah, non so".Aveva l'aria annoiata. "Forse è paura?" disse lei stringendomi la mano. "Non ho mai amato così" fece una breve pausa, guardò il cielo e si mise a ridere :"Forse non ho mai amato""Forse nessuno ha mai amato" dissi io. "E' un concetto così vago e soggettivo"Lei mi guardò, come se avesse deciso qualcosa e ora sapeva dove andare. Mi prese la mano e si mi mise a sedere sulle mie gambe.Indubbiamente non era la meglio, ma non era nemmeno la peggio. Nessuna sorpresa. Esattamente quello che mi aspettavo. Il che, era confortevole, come se, per la prima volta nella mia vita, mi trovavo al posto giusto al momento giusto.Inafferrabile, indecifrabile, ininfluente; troppe in- per una ragazza che assomigliava a Eva Kant. Eppure stavo li; e mi ero anch'io appropriato di qualche in- di troppo: inoccupato, inconsistente, inclemente.Odiavo quel senso di nullità che questa persona esercitava su di me, su lei stessa e sulla nostra storia. Come se tutto fosse inutile, ma come se, proprio a causa di questa inutilità, tutto fosse diventato indispensabile per farci capire che nulla è importante.Così per gioco molte volte la lasciai. Per vedere la sua reazione. Per capire se in fondo, un senso di smarrimento potesse convivere nel nulla. Oggi non so se fosse smarrimento, ma di sicuro qualcosa respirava nel nulla. Poi un giorno mi afferrò le mani, ed evitando di guardarmi negli occhi, cominciò a farmi girare, mi disse: "Facciamo quel gioco che fai tu, ma questa volta lo farò io, e questa volta farà un pò male." Io caddi a terra, e lei se ne andò.
La sua partenza fu illacrimata, ma il sentimento di non aver lasciato nessuna traccia fu insopportabile. Era così che il mio nome veniva cancellato, con un colpo di spugna, da quella lavagna nera e impolverata, e tutto ad un tratto capii che per lei io ero solo...
Jean-Louis Trintignant.
4 commenti:
complimenti per lo stile...impeccabile!!
Infinitamente buono....
GRAZIE!
bel blog!
Grazie Mugnolo ! Mi è piaciuto molto anche il tuo blog ... quindi lo linko
Posta un commento